Siamo talmente frastornati da questo vortice di emozioni che senza renderci conto delle quasi 13 ore di volo (nonostante la paura di volare che solitamente ci contraddistingue!!!) atterriamo in quella che sarebbe stata solo la prima tappa di un meraviigioso viaggio …San Francisco.
Imbacuccati come eschimesi…perché lo dicono tutti che a San Francisco fa un freddo porco…usciamo dall’aeroporto e siamo immediatamente avvolti da un’aria caldissima…abbiamo beccato gli unici 4 giorni all’anno di Indian Summer e fa un caldo pazzesco…che spettacolo!!!
Cosi’ iniziamo la nostra vacanza a San Francisco una città della quale, a breve, ci saremmo folllemente innamorati…
Abbiamo a disposizione 4 giorni e vogliamo vedere il più possibile e così il primo pomeriggio lo passiamo a zonzo tra Chinatown e North Beach (la little Italy di Frisco) e per cena non possiamo far altro che farci accalappiare dalla trappola per turisti per eccellenza…il Fisherman’s Wharf…che con il suo Pier 39 colonizzato da chiassosi leoni mairini e le sue banchine in legno stipate di negozietti di ogni tipo (ce n’è anche uno dedicato esclusivamente ai mancini!!) e ristorantini si rivela una piacevole esperienza…imperdibile poi il ritorno sul cable car dopo che, a mano viene rigirato su una piattaforma di legno per invertirne il senso di marcia.
Il mattino dopo affittiamo un go-cart…una macchinina gialla dotata di GPS…ed infilato il casco…non ci si può guardare…ma è talmente comodo su e giù dalle colline di Frisco che in un attimo ne siamo già schiavi.
Il Golden Gate Bridge con la sua incredibile nebbia che va e che viene con una velocità alla quale non puoi davvero credere fino a quando non la vedi con i tuoi occhi, Il Golden Gate State Park (5 volte il Central Park di NY) attraversa campi da golf, laghetti incantevoli e ha perfino un giardino Giapponese al suo interno…e poi via su fino in cima a Twin Peaks, con eccezionali vedute dall’alto dell’intera città…e poi…sbagliamo strada…siamo sulla Market Street, l’arteria principale di San Francisco…ma riusciamo a sopravvivere e a recarci al Pier 33 da dove partiamo per Alcatraz.
Abbiamo scelto l’escursione al tramonto…ed abbiamo fatto bene!!! Impareggiabili scorci sulla sky line illumininata e sul Golden Gate Bridge ci attendono. L’escursione si rivela davvero mollto interessante nonostante fossi un po’ prevenuta ma ritrovarsi in questo luogo così amabilmente “raccapricciante” fa davvero effetto…
Ultimo giorno…Height Asbury…sicuramente il quartiere che più ci ha affascinati…ex zona di hyppie dove, tra svariati skate-shops e negozi vintage, si respira ancora un’aria davvero alternativa…Foto di rito davanti alle Painted Ladies in Alamo Square Park e ci spostiamo a Castro…il quartiere gay della città…ma???...e quello???...cosa ci fa in giro tutto nudo per la strada?!?!?!?! Terminiamo il nostro giro scendendo a piedi lungo la Lombard Street…la strada più tortuosa al mondo…quella che solitamente vediamo solo in televisione…
29 settembre…con un pò di rammarico lasciamo Frisco per spostarci a Carmel by the Sea, pittoresco paesino caratterizzato da un reticolo di stradine piene di cottages colorati. A pochi passi c’è l’ingresso della “17 miles drive” una strada panoramica stupenda che segue la costa. Iniziamo ad assaporare un po’ di quella natura sconfinata e salvaggia che noi italiani possiamo solo immaginare…perché onde che infrangendosi danno origine a un arcobaleno non appartengono di certo a quella che è la nostra quotidianità.
La mattina dopo siamo pronti per ripartire per quelle che si sarebbero rivelate le mete più spettacolari del nostro viaggio…i parchi…
Il primo che visitiamo è Yosemite…gigantesche formazioni granitiche, alberi…molti alberi…tantissimi alberi!!! Cerbiatti, laghetti fatati ed un silenzio mai udito prima…e lo spettacolo che si leva di sera sulle nostre teste dandoci l’impressione di sfiorare la via lattea con un dito ci lascia senza fiato…
Ci spostiamo nella Death Valley…arriviamo intorno alle 20.30 e il termometro segna 100°F…cosa c’è di meglio di un bel bagno nella piscina del Furnace Creek Ranch? La mattina dopo vediamo posti da sogno…l’Artist Palette che con le sue sfumature sembra davvero la tavolozza di un pittore, il Bad Water Basin punto più basso sotto al ivello del mare a occidente, Dante’s View e l’impareggiabile Zabrikie Point che da solo si è meritato il titolo di un film…e mentre percorriamo un vialetto sterrato per portarci al centro di queste “dune” fiabesche ci rendiamo conto per la prima vota di quanto siamo piccoli in mezzo a tutta questa vastità…e di quanto faccia caldo!!! Così, terminato il giro, risaliamo in macchina…tra l’altro…ho scordato di precisare che si tratta di una Ford Mustang cabrio rosso fiammante!!! e partiamo per Las Vegas…la città degli eccessi per eccellenza…quella in cui qualsiasi cosa ti è concessa! Un po’ di relax in piscina, consueto giro di tutti i resort più famosi…il Bellagio con la sua strepitosa fontana, il Paris Las Vegas, Il Venetian e così via…su è giù per la strip fino a tarda notte…decidiamo anche all’ultimo di ricelebrare il notro matrimonio con elvis al posto del prete…ma tanto qui si può fare tutto!!!
Dopo appena 3 ore di sonno siamo di nuovo in macchina…destinazione Bryce Canyon…le tappe sono abbastanza lunghe…ma con la varietà di paesaggi che ogni volta ci stupisce con i suoi inaspettati cambiamenti non c’è davvero il tempo di “ annoiarsi”…da canyon desolati a praterie infinite…da afoso deserto a cittadina fantasma…e dal caldo torrido del Nevada ci ritroviamo nel negozio di souvenir del Bryce Canyon Lodge (S-T-U-P-E-N-D-O) già addobbato da alberi di Natale che dato il repentino sbalzo climatico non stonano affatto!
Cominciamo il tour dei vari view points: Sunrise Point, Sunset Point, Inspiration Point e Bryce point…tutti contraddistinti da pinnacoli di un rosso acceso e ancor più accentuato dai raggi di sole che li abbracciano…se poi ti capita un’altra volta di vedere l’arcobaleno…Imbuchiamo anche un sentiero che ci permette di scendere in mezzo agli Hoodos (così si chiamano i pinnacoli) e di viverli appieno.
Il resort è davvero molto romantico, sembra una vera e propria baita di montagna, e dopo aver gustato un’ottima cena a base di carne, sveniamo nel letto esausti.
Prossima meta…Monument Valley…per noi il parco più bello insieme al Bryce.
La strada panoramica che si snoda all’interno del parco gestito dagli indiani Navajo offre scorci mozzafiato che trasformano chiunque in un fotografo professionista. Alloggiamo all’hotel The View, l’unico in mezzo al parco, che ti permette di essere accompagnato da questi magnifici panorami per tutta la permanenza, avendo tutte le camere che si affacciano sui mittens della Monument.
Partiamo per il Grand Canyon, varchiamo l’ingresso del parco con il sole…giusto il tempo di fare 2 foto…e cominciano a scendere secchiate di grandine! Ma sicuramente per domani smetterà…domani abbiamo il tour in elicottero!!!…Ma niente da fare…tour annullato…causale “extremely bad weather”…peccato…Luca e Romina ce l’avevano tanto consigliato…Nel frattempo smette di piovere e decidiamo di visitare il parco a piedi con l’ausilio del free bus che ti porta da un view point all’altro…prima femata…niente…solo una fitta coltre di nebbia bianca…ma ci riproviamo…e fiinalmente il cielo comincia ad aprirsi rivelandoci quello splendido panorama…quello che avremo dovuto sorvolare…ma pazienza…non si può avere tutto…e noi a questo punto della nostra vacanza abbiamo avuto già molto…e di nuovo…l’arcobaleno…
Ripartiamo, purtroppo abbiamo terminato il nostro tour dei parchi e ci dirigiamo a San Diego dove avremmo assaporato quello che è il vero spirito della SoCal (South Clalifornia) fatta di sole, muscoli, oceano e tanto tanto surf.
Durante il tragitto seguiamo percorsi alternativi segnalati dai cartelli autostradali per percorrere alcuni pezzi della strada madre degli stati uniti…la Route 66…alcuni motel, negozi di souvenir e piccole cornici di anni 60 prerfettamente conservati.
Abbiamo scelto di alloggiare nell’austero Hotel Del Coronado, quello di Marilyn Monroe e di “A qualcuno piace caldo”. Per raggiungere la città (siamo a Coronado Bay, una piccola isoletta collegata alla terra ferma da un ponte) optiamo per il traghetto che in 15 minuti ci porta dall’altro lato della riva.
La città mantiene un carattere militare con diversi monumenti dedicati ai soldati ed alcune portaerei trasformate in musei.
Visitiamo il Seaport Village, graziosa trappola per turisti con svariati negozietti di ogni tipo…e ci basta poco per capire che tutto qui avviene “under the sun” come ci ricordano gli svariati cartelli recanti questa scritta.
Ci dirigiamo nel Gaslamp quarter, la parte “vecchia” se così si può dire, che è anche quella più viva della città.
Per cena non possiamo far altro che andare al “Kansas City BBQ”…il ristorante dov’è stato girato Top Gun…e ogni dettaglio non fa altro che ricordartelo!!! Ma non credo riusciremo mai più a mangiare salsa barbecue…
Ripartiamo per Los Angeles…a non appena arriviamo ci ritroviamo imbottigliati nel traffico…che strana sensazione dopo tutti quei km percorsi senza incontrare il minimo ingorgo…
Alloggiamo all’hotel Renaissance attaccato alla walk of fame di Hollywood. Dato che siamo honeymooners ci fanno l’up-grade e ci ritroviamo in una suite con un’enorme vetrata dalla quale possiamo contare le migliaia di luci di quest’infinita città.
La mattina dopo partiamo per gli Universal Studios…un immenso parco giochi…della visita noi salviamo solo la gita per i set cinematografici…ma sono gusti! Non resisto…devo assolutamente andare a Beverly Hills e passeggiare sulla Rodeo Drive…quella di Pretty Woman…perché qui funziona così…questo l’ho visto in quel film…qui è dove hanno girato quell’altro…e così via
Poi passeggiamo per la Hollywood Boulevard, ci perdiamo nei nomi delle sue stelle, arriviamo davanti al Chinese Theatre e ci soffermiamo sulle impronte di mani e piedi dei divi di Hollywood, passiamo per il Kodak Theatre (il teatro degli Oscar) e per la cena optiamo per un buonissimo ristorante cinese sulla Sunset Boulevard, dove tra l’altro si trovano alcuni dei locali più famosi come il Roxy Bar ed il Whiskey a GoGo…culle di alcuni tra i più famosi musicisti mondiali.
Il giorno dopo ci aspettano 1000 foto sotto alla famosissima scritta Hollywood…almeno una sarà all’altezza no? E partiamo per Santa Monica…località marittima a un quarto d’ora da LA.
Alloggiamo all’hotel Loews proprio sul mare. La cittadina è molto carina, e la sua strada principale, la 3rd St. Promenade è davvero molto graziosa. Il giorno dopo ci meritiamo un po’ di sano relax nella piscina dell’hotel!!! Andiamo a fare un giro a Venice Beach…quella della Muscle Beach di Schwarzenegger…ma più che una località californiana sembra un souk marocchino un po’ trasandato…pieno di negozi di tatuaggi e di venditori ambulanti. Purtroppo, dopo una visita al famoso molo di Santa Monica, ci aspetta l’ultimo aperitivo in riva al mare…che tristezza…e dopo esserci regalati l’ultima colazione in camera…siamo pronti per tornare in italia…menomale che i nostri ricordi ci terranno compagnia per sempre…perché altrimenti sarebbe davvero impossibile lasciare questo posto così meravigliioso…e con la nostra valigia di ricordi…saliamo sulla’aereo…con una sola convinzione…quella che a breve torneremo…perché quando scopri che esitono posti del genere…difficilmente riesci a scacciarli dalla tua mente…
Un grazie di cuore a Luca e a Romina che con la loro preparazione e la loro professionalità hanno fatto si che la nostra vacanza fosse realmente perfetta…ancor prima della partenza!!! Quando abbiamo ritirato i documenti di viaggio siamo rimasti stupiti dall’organizzazione impeccabile…un fascicoletto per ogni cosa…hotels, macchina, assicurazione, biglietti aerei…ed in più un sacco di mappe, e una guida…ma dove la trovi un’altra agenzia di viaggi così!!! Grazie ragazzi !!
Nadia & Davide, Milano
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